ODIN ROBE
di Aquarius Vintage e Mauro Carnevale

La prima figura del personaggio di Odino non fu messa in vendita, ma bensì fu messa in palio con un concorso. Ecco perchè questa versione è un pezzo difficile da trovare; considerando il fatto, anche che essendo all’epoca un giocattolo per ragazzini, giustappunto ci si giocava e quindi molte copie sono andate perse o rotte. Per partecipare era prima necessario comprare dei personaggi specifici mandando come prova d’acquisto il codice a barre presente sulla scatola; i concorsi furono tre e, quindi, ogni gruppo di personaggi facevano parte di un concorso ben preciso. Nella fattispecie, per Odino, si poteva partecipare alla “campagna” con i personaggi dei cinque Cavalieri di Bronzo nella nuova armatura (V2), Aquila di Bronzo, Orion e Mizar, il periodo di questo concorso è stato dal 30 Aprile al 31 Agosto 1988, successivamente protratto fino al 30 Settembre dello stesso anno integrando la possibilità di inviare le prove d’acquisto di tutti i guerrieri di Asgard, settecento copie estratte a settimana per un numero di copie totale di 15400 pezzi, si poteva partecipare inviando UNA  sola prova d’acquisto, non era necessario mandare tutti i codici a barre di tutti i personaggi elencati.

Fogli illustrativi per partecipare al concorso (periodo tra il 30 Aprile e il 31 Agosto)

Foglio illustrativo del protrarsi del concorso di quattro settimane (periodo tra il 31 Agosto e il 30 Settembre).

Screenshot della pubblicità tv che annunciava il sorteggio di 700 copie a settimana nel primo periodo.

In questa edizione, all’interno della scatola vi è solo l’armatura, con la possibilità di inserirla sul totem in dotazione, tuttavia l’armatura era compatibile con tutti i personaggi esistenti e calzava perfettamente su qualsiasi personaggio. Unica pecca è che Pegasus, quando la indossava nell’anime, la tuta sottostante “diventava” blu mentre l’omino in commercio presentava una tuta rossa. Sarà necessario attendere la ristampa del 2004 per avere un personaggio di Pegasus con vestiti blu. Nella foto sottostante è stato messo il corpo di Phoenix V2 che per colore era il più adatto all’epoca. La figura di Odino è molto fedele all’anime, l’unica mancanza è la solita gemma centrale all’armatura, quella che comunque non compare in nessuna figura di Asgard. 

Come nei precedenti concorsi dedicati al Sagittario Premium e al Grande Sacerdote, la scatola di Odino è bianca con testo nero. Possiamo leggere che si tratta della veste di Odino e sotto, leggiamo un’altra dicitura che significa “campagna attuale” che potrebbe essere tradotta in italiano con “concorso a premi”. C’è una foto in bianco e nero del totem di Odino sul davanti, ogni lato è completamente bianco mentre il lato posteriore ci mostra le istruzioni di montaggio. Non ci sono le istruzioni in forma cartacea all’interno della scatola ma solo un foglio con testo chiaramente giapponese. Probabilmente una lettera di congratulazioni al fortunato partecipante a cui è stato designato. Va sottolineato che le sprue o materozze illustrate sul retro della scatola non sono rappresentative dai veri gruppi di plastica contenuti nella scatola. Ci sono in effetti tre gruppi con pezzi, ma non sono disposti nello stesso modo. L’esempio più eclatante è Balmung, la spada. Un’altra nota importante è che anche se vediamo un’illustrazione sul come montate l’armatura su un personaggio, questo, come già detto in precedenza, non è fornito. Non c’è nemmeno il polistirolo per accogliere le varie parti quindi c’è anche una difficoltà oggettiva nel trovare una scatole in buone condizioni, poichè non c’è nulla di “solido” che consenta di mantenere la sua forma.

Il colore di questa armatura Jap consente ad alcuni di distinguerlo da una copia pirata (bootleg). In effetti, il bootleg è un blu più brillante dell’originale Bandai che è più un grigio/verde. Tuttavia, questo non è un criterio facile con cui distinguerli, perchè, come vedremo successivamente in dettaglio, i modi per distinguere tra un bootleg ed un originale in maniera più certa sono altri. Odino Jap della Bandai, il colore, tra l’altro non è sempre identico tra una copia e l’altra. Di seguito una foto con due Odino Jap originali. Uno è molto più grigio dell’altro. Qualcuno in prima istanza potrebbe concludere frettolosamente che il meno grigio dei due sia un bootleg, ma non è questo il caso. Quando li abbiamo in mano, ci rendiamo conto che il più grigio dei due è molto più logoro dell’altro, il che potrebbe forse spiegare questo colore. 

In ogni caso, se si pensa che sia quello più grigio dei due la norma, allora invito a guardare questa immagine di ben quattro Odino Jap Bandai. Possiamo vedere che il colore meno grigio è il meno comune. Tutto questo per dire che basarsi unicamente sul colore non rende facile distinguere un bootleg da un originale. Per conoscere i criteri di differenziazione dobbiamo vedere altro. 

Succede regolarmente di vedere Odino sulle piattaforme online e spesso sono copie piratate, in altre parole bootleg. Sono stati fatti a Taiwan, da qui l’espressione “Odino Tai”, diversamente quando parliamo dell’originale normalmente viene chiamato “Odino Jap”. La cosa che manda in confusione tutti è che questi bootleg arrivano al punto di imprimere il copyright di Bandai sotto la base del piedistallo. Quindi avere “Bandai 1988 made in Japan” sotto la base del totem non significa necessariamente che abbiamo un originale. C’è tuttavia una leggera differenza: la scrittura sul bootleg risulta un po’ più “spessa” (anche qui però riusciamo a distinguerli solo se li abbiamo tutti e due in mano, diversamente è molto difficile capire da questo tipo di dettaglio).

Un’altra differenza la troviamo nella distribuzione dei pezzi sulle materozze, di seguito sono riportate le differenze sulla foto del bootleg con delle frecce rosse. 

Il punto più eclatante per distinguere un Odino Jap da una copia bootleg è la spada. Quando guardiamo la Odin Tai, vediamo una sola attaccatura verso la base della spada. Di contro invece, per il Bandai originale, ci sono due punti, una sulla base, come per la copia, ed uno sulla lama, lateralmente. Per quanto riguarda il colore, abbiamo già visto sopra che la versione Jap può avere colori diversi. Ma la copia ha un colore blu ancora più luminoso. L’immagine sottostante mostra un Jap a sinistra ed un Tai  a destra. Come possiamo vedere, non è con le foto che distinguiamo facilmente questa differenza di colore.

Quindi, per provare a dare un’idea, qui sotto abbiamo enfatizzato il tutto sfocando la foto, in questo modo si apprezza molto di più la differenza di colore tra il Bandai e il bootleg, abbiamo uno dei quattro Jap che è più grigio degli altri tre, ma in particolare il bootleg è un blu più luminoso rispetto al resto (il bootleg è quello ancora con la materozza attaccata).

Concentriamoci ora, invece, sulla foto a fianco, quella dove Pegasus brandisce Balmung. Questo è l’omino disponibile con la ristampa di Odino fatta nel 2004. Questa riedizione offre, a differenza della prima, un’armatura metallica e, quindi anche una migliore resa, ma soprattutto è COMPRABILE nel circuito commerciale ed ha una scatola in linea con gli asgardiani della stessa edizione. Balmung ha un aspetto più arrotondato e la base del totem non presenta più i crediti che erano presenti nell’edizione precedente.

Data la rarità di un Odino completo originale, una tale ristampa, sarebbe stato un vantaggio per colore che desideravano possederlo e quindi esporlo nella propria collezione, ma, sfortunatamente, il noto problema della vernice che si scrosta per questa edizione, rende questo personaggio non collezionabile per essere esposto, ma solo per chi colleziona tutto il mondo Saint Seiya, inserendolo così semplicemente con la scatola nella propria collezione, non avendo necessità di mostrarlo.

Di seguito la ristampa per il mercato sudamericano che non soffre del problema di vernice. Per contro il colore più scuro rispetto alla replica HK che abbiamo appena visto. Ma è l’unica edizione possibile/collezionabile per l’esposizione per chi non avesse la possibilità di accedere all’originale Jap dell’epoca e che non voglia avere dei bootleg nella propria collezione.

Infine, c’è un ulteriore bootleg di Odino in circolazione: è quello chiamato “Fullmetal”. Come suggerisce il nome, è interamente realizzato in metallo (esistono anche Grande Sacerdote e Sagittario Premium in questa versione). La particolarità di questo Odino è che esiste in tre colori diversi: blu, dorato e nero. La scatola rimane la stessa per ciascuno di questi colori, quindi è impossibile dire il colore che vi è all’interno, se non aprendola. Perchè questi tre colori? Il blu è il colore legittimo. In seguito, il dorato e il nero furono probabilmente creati per sopperire alla richiesta di mercato, a cui sono stati dati colori di Cavalieri Neri e dei “Memorial” che sono dorati, per far alzare il prezzo del prodotto stesso, visto che in quelle due versioni i prezzi sono molto più alti.

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